All'inizio è il caos, e il modo di affrontarlo è mettendo se stessi al centro. È per questo che da giovane, volendo dare un'etichetta positiva, sono stato anarchico (anche se in realtà ero egoista e edonista).
Poi cominci a dare spazio alla conoscenza. Ami la gente e il mondo. Sei ottimista. La cura di tutti i mali è la cooperazione. Dobbiamo volerci bene e aiutarci. Non ha senso accumulare ricchezze: bisogna godere della comunità. Decido quindi di diventare marxista (ma non del tutto comunista ).
Ora, però, comincia ad affrontare il mondo vero. Ti accorgi che la gente non lavora solo per il piacere di svolgere bene il suo lavoro. Ti accorgi che hanno bisogno di uno stimolo in più. Si fa strada in te l'idea che il socialismo potrebbe essere una buona risposta. Se il lavoratore guadagna dal buon funzionamento del suo lavoro, sarà stimolato a lavorare meglio!
Ma la vita continua a darti mazzate. Cominci a perdere la fiducia negli altri. Cominci a pensare di essere l'unico a lavorare bene. Gli altri scaldano solo poltrone. E allora fai la nuova svolta: liberista convinto! Se ti fai un mazzo così, devi poterne godere. E gli altri si arrangino! Io pago le tasse e voglio i servizi! Se i servizi non me li dai allora io ho il sacrosanto diritto di non pagarli! E poi tutti rubano per il loro tornaconto. Io rubo solo perché lo fanno gli altri e se non lo facessi anche io sarei uno stupido.
Però, ti fermi un attimo a pensare che forse così si andrà sempre peggio. Che è vero che gli altri rubano, ma che in fondo stai meglio se tu non lo fai. E ti rendi conto che non dipende dall'"ismo" che decidi di seguire ma soltanto dal rispetto dell'altro e dalla buona educazione. Ti rendi conto che l'imperativo categorico kantiano può essere un buon strumento per affrontare le situazioni di ogni giorno e che fare all'altro ciò che vorresti che l'altro facesse a te (imposizione positiva, invece che passiva, del principio "non fare agli altri...") è più che sufficiente, come ricetta, per un mondo migliore.
Perciò, non aspettare, vivi positivamente e fai del mondo che ti circondo un posto migliore con il tuo agire!
Immagine tratta da wikipedia.
Come molti anche io pago il mutuo della casa. Inesorabile, l'ultimo giorno del mese, la banca preleva il giusto balzello dal mio conto per andare a riempire il pozzo senza fondo del mio debito nei suoi confronti. E fin qui tutto bene.
Succede che, qualche mese fa, mi viene restituita, senza che lo chiedessi, la rata del mutuo... Che bello! ho pensato, la banca mi fa il regalo di natale in anticipo! Ma una vocina flebile dentro di me mi diceva: chiamali e avvisali, è sicuramente un errore. Quella vocina flebile, la voce della coscienza, ha ancora qualche effetto su di me perciò mi sono sentito in dovere di avvisare la banca.
Dopo una mezz'oretta di discussione telefonica, l'addetto non ha capito il perchè mi fossero stati restituiti i soldi ma, zelantemente, ha subito provveduto a farli sparire dal conto. Un rapido controllo sul conto e.... mi accorgo che mi hanno tolto € 0,65 i più! Ma come ? Io buono e gentile vi avviso e voi in cambio mi "ciulate" più del dovuto!
Mi è arrivata una lettera dell'Agenzia delle Entrate per richiedere il pagamento del bollo 2007 relativo ad uno scooter che mi è stato rubato nel 2006. Da diligente cittadino sono andato con la mia bella denuncia di furto agli uffici dell'agenzia. Preso il numerino, atteso circa due ore, presentato tutto allo sportello.
Risultato: non è sufficiente presentare la denuncia di furto. Bisogna andare in procura e farsi dare una cosa che certifichi che il mezzo non è stato trovato. Poi andare al PRA (Pubblico Regiastro Automobilistico) e presentare i documenti facendosi rilasciare qualcosa che dica che non devo pagare il bollo.
Ma come ? dico io, una volta fatta la denuncia e che i dati sono inseriti nel database dei mezzi rubati, non dovrebbe essere tutto automatico ? Ebbene no! La legge relativa alla trasparenza sugli atti pubblici e alla circolazione delle informazioni tra le pubbliche amministrazioni, non vuol dire che le PA possano effettivamente vedere i dati, vuol solo dire che io posso autocertificarli e che spetta alla PA, eventualmente, verificarli.
Ecco allora cosa si deve fare:
Le 12 verità sulla gestione della rete
Network Working Group R. Callon, Editor
Request for Comments: 1925 IOOF
Category: Informational 1 April 1996
Riprendiamo il concetto di firma elettronica. Per fare questo, installiamo il pacchetto GnuPG ( {it:GNU Privacy Guard} ).
luca@giasone:~$ sudo apt-get install gnupg
Una volta installato, avremo a disposizione il comando gpg con il quale potremo fare qualche esperimento. Per prima cosa creiamo una nuova coppia di chiavi:
luca@giasone:~$ gpg --gen-key
[...]
gpg: directory `/home/luca/.gnupg' created
gpg: creato un nuovo file di configurazione `/home/luca/.gnupg/gpg.conf'
[...]
Selezionare il tipo di chiave desiderato:
(1) DSA ed Elgamal (predefinito)
(2) DSA (solo firma)
(5) RSA (solo firma)
Selezione? 1
[...]
Ho scelto la chiave DSA Elgamal per poterla usare sia per la firma che per la crittografia. Le opzioni sucessive sono abbastanza chiare. Preparatevi a fare "rumore" per generare numeri casuali (aprite le risorse del computer, lanciate programmi e via dicendo). Mi raccomando: ricordatevi la password!
Questo sarà il primo di una serie di articoli dedicati alla gestione delle chiavi cirttografiche. In questo primo articolo vedremo, in modo molto sbrigativo, cosa siano le chiavi asimmetriche, come si conservano e quando fidarsi.
Crittografia Asimmetrica
Probabilemente la maggior parte di chi legge sa già cosa sia la crittografia asimmetrica e potrà quindi saltare questa parte. Per chi non lo sapesse, ne darò una brevissima descrizione.
La {it:Crittografia} serve per rendere sicure le comunicazioni tra una o più persone. Per decriptare un testo si ha bisogno di una chiave. Il problema maggiore della crittografia è quello di garantire la sicurezza della chiave e, allo stesso tempo, di permetterne la diffusione. Un grande balzo in avanti lo si è fatto grazie alla {it:crittografia asimmetrica}. Con la crittografia asimmetrica, non si ha più una sola chiave ma due. Una chiave priva e una chiave pubblica.
Eccomi! Chi sono lo potete vedere in About. Perchè questo sito ? Bhe.... per lasciare una traccia. Per chi ? Bhe... per me.... almeno. Ricevo milioni di input giornalieri e di questi trattengo tra i miei lenti neuroni solo una piccola parte. Ho bisogno di un posto dove appoggiare qualche informazione. Almeno per poterla elaborare meglio in futuro!
Ecco perciò il sito "Why not me".
Spero che le cose che scrivo qui siano interessanti anche per altri.... spero!